Secondo la
Camera di Commercio di Ancona l’ipotesi della camera regionale unica è la
soluzione organizzativa più adatta alle Marche. Lo ha ribadito il Consiglio
Camerale anconetano riunito allo scopo di contrastare la spinta proveniente dal
sud delle Marche verso la creazione di almeno due realtà territoriali. Alla
seduta del Consiglio era presente l’assessore regionale alle attività
produttive, Manuela Bora. Secondo la Bora l’ipotesi di accorpamento delle
cinque realtà attualmente in essere costituirebbe “una best practice nazionale
e progetto pilota molto interessante”.
Prescindendo
dalla posizione della Camera di Commercio del capoluogo regionale che,
ovviamente, tira l’acqua al proprio mulino, è stupefacente l’atteggiamento dell’assessore
Bora che dimostra in questo modo quanto poco conosca il tessuto economico della
Regione che amministra. La Bora sembra ignorare le peculiarità specifiche
territoriali delle Marche e il ruolo che le camere di commercio locali riescono
a svolgere, ruolo che, accentrando il servizio, per quanto ci sia la volontà di
mantenere dei presidi territoriali, non potrà in alcun modo essere svolto con
la stessa efficacia. Tutto questo inserito in un contesto di profonda crisi
economica è assolutamente distruttivo e autolesionista e non si capisce quali
interessi si stiano tutelando.
Luca
Craia
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