sabato 26 novembre 2016

Concerto solidale: folta presenza di amministratori comunali, folta come la mia capigliatura.

Desidero ringraziare, la mattina dopo il bel concerto dei FiorOscuro che ha entusiasmato il pubblico presente, circa 200 persone generosissime, l'Amministrazione Comunale che ha dimostrato grande sensibilità fin dal primo momento, facendosi attrice principale della promozione dell'evento e pubblicando in ogni dove il manifesto già oltre un mese prima.
Ieri sera, poi, è stato bellissimo vedere tutti i nostri amministratori presenti in sala, a dimostrare che, di fronte a un obiettivo elevato come quello che ci proponevamo, si possono superare attriti e antipatie. È stato bello vedere il Sindaco sgolarsi nel cantare Shine on you Crazy Diamond che pareva una ragazzina (se mai lo è stata), incredibile scoprire l'immensa cultura in fatto di progressive rock dell'assessore alla cultura, appunto, che ci ha tenuto una colta lectio magistralis sulle contaminazioni tra gli Yes e i Righeira. Abbiamo visto il vicesindaco tutto scapigliato saltare come un matto con Another brick in the wall, immedesimandosi perfettamente nel personaggio del mattone.
Abbiamo sentito l'assessore alle politiche sociali, nota per la sua incontenibile favella, parlare con il fortunato possessore della poltroncina di fianco spiegando i significati reconditi a livello sociale di Money senza prendere mai fiato. Abbiamo assistito, ancora una volta, alle qualità coreografiche dell'assessore all'immondizia che ha incitato il pubblico a saltare e ballare al grido di “chi non salta Roger Waters è... è”. Il capogruppo di maggioranza e vice-vice-sindaco, addirittura, si è smontato mezzo palco da solo e l'ha caricato sul furgone del service faticando come un matto fino alle quattro del mattino.
Un'amministrazione comunale come non te la saresti mai aspettata, scatenata e partecipe ma soprattutto ansiosa di dimostrare vicinanza alle iniziative dell'associazionismo cittadino e di superare antiche ruggini per il bene comune. Bravissimi, continuate così.

Luca Craia

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