lunedì 5 ottobre 2015

Ma quali atti vandalici? E le telecamere?



Non si tratta di atti vandalici. Lo sfascio compiuto da uno o più ignoti selvaggi sul prato del nuovissimo giardino di viale Gramsci non è opera di un vandalo ma di un normalissimo e incivilissimo cittadino che è abituato a fare così, così ha sempre fatto e così sempre farà. In quell’angolo di viale Gramsci ne macchine hanno sempre parcheggiato: solo che prima mettevano le ruote sul marciapiede, ora le mettono sul prato. Essendo il prato decisamente più cedevole del marciapiede il risultato è quello illustrato sensazionalisticamente dal giornale. Ma non c’è nulla di sensazionale: non è un atto vandalico, è un atto di ordinaria inciviltà, che deriva da una diseducazione che perdura da anni e che fa si che alcuni (pochi, ma molto evidenti) Montegranaresi siano convinti di poter fare come gli pare in barba al rispetto per gli altri e per il bene comune, nonché delle regole del vivere civile e delle leggi. Si fa così da sempre, non c’è niente di nuovo.
Però è singolare la reazione del Comune che dichiara il pugno di ferro (ora? E fino a ora dive siete stati?) e promette di “fare uno sforzo per installare un palo con una telecamere che copra anche quella zona”. Come sarebbe? C’è un cartello con scritto “area videosorvegliata” ma ci sono delle zone scoperte? Ma questo piano di sicurezza fa acqua da tutte le parti, scusate. Come sarà che ogni volta che serve una telecamera o non c’è o non funziona?

Luca Craia

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