giovedì 17 settembre 2015

La fonte dimenticata di Sant’Ugo

Ogni tanto ritiriamo fuori la storica Fonte di Sant’Ugo, così chiamata per via del miracolo che il Beato Ugo vi avrebbe compiuto facendo sgorgare dal terreno un’acqua miracolosa per la cura delle malattie oculari, ma poi, puntualmente, ce ne dimentichiamo. L’ultima volta fu nel 2013 quando l’allora parroco don Umberto fece un pubblico appello perché la fonte fosse recuperata e valorizzata. L’appello fu accolto dall’amministrazione comunale che si disse pronta a intervenire. Poi accadde di tutto: il Comune fu commissariato, il parroco trasferito e tutte le buone intenzioni (che allora parevano davvero buone) finirono ancora una volta nel dimenticatoio.
La fonte insiste su un terreno privato ma l’uso che se ne fa è pubblico da tempi immemorabili. Un uso pubblico testimoniabile, tanto che si potrebbe anche pensare all’usucapione del manufatto. Ma, come disse giustamente l’allora assessore Lucentini, la proprietà privata dovrebbe essere sacra e inviolabile, per cui le strade da percorrere dovrebbero e potrebbero essere altre, prima fra tutte trovare un accordo con il proprietario, accordo che, almeno allora, pareva possibile.
Approfitto allora per rilanciare ancora una volta l’appello a occuparci, come comunità cittadina, del recupero di questa importante testimonianza storica, non solo religiosa. Credo che sia possibile farlo con poco sforzo, soprattutto economico, anche grazie all’impegno di associazione che già da tempo si sono dette disponibili. Ma il grosso, almeno a livello burocratico, lo deve fare chi governa. Speriamo che questo possa rientrare nelle loro priorità.

Luca Craia

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