giovedì 30 luglio 2015

L’oratorio. La forza delle buone idee.



Quante polemiche intorno a quei campetti. Ricordo gente che mi telefonava o mandava messaggi perché l’Ape si occupasse della faccenda dei giochi negati ai bambini di San Liborio. E le motivazioni erano sostanzialmente fondate: non era giusto impedire ai giovanissimi di un quartiere l’uso di spazi aggregativi importanti. Non era giusto perché quegli spazi erano stati creati con il sacrificio di tanta gente di San Liborio ma anche e soprattutto perché è nello spirito del buon pastore chiamare a sé i giovani e dare loro opportunità di crescita importanti quali possono essere quegli spazi.  A tutti quelli che mi interpellarono risposi la stessa cosa: stava arrivando un nuovo parroco ed era saggio attendere perché le cose sarebbero sicuramente cambiate. Non sbagliavo.
Oggi c’è un nuovo sacerdote a guidare le tre parrocchie di Montegranaro, un sacerdote che ha saputo combinare l’esperienza del vecchio con l’entusiasmo dei suoi giovani collaboratori, che ha saputo fare incontrare le esigenze della parrocchia con quelle della gente del quartiere e dei ragazzi. Don Sandro è arrivato a Montegranaro che già probabilmente aveva l’idea dell’oratorio in gestazione. Ha trovato terreno fertile e l’iniziativa è partita velocemente, anche grazie all’impegno dei co-parroci e dei volontari. E di volontari ne ha trovati molti, anche se ne servono di più. A tal proposito mi piacerebbe vedere quanti di coloro che all’epoca si stracciavano le vesti (qualcuno mi ha anche biasimato per il mio rifiuto a occuparmi della cosa) ora si stanno adoperando per aiutare.
L’oratorio è un bene prezioso per San Liborio e, se ho ben capito i progetti di Don Sandro, l’idea dovrebbe estendersi a tutte e tre le parrocchie. L’oratorio è un luogo di incontro, di gioco, di svago, ma è anche un momento di crescita perché tutto questo è accompagnato da adulti attenti e vigili. Non è un momento di coercizione religiosa come qualcuno pensa anche un po’ in malafede. È un servizio che la Parrocchia dà alla comunità e per questo va sostenuta e aiutata, anche da coloro che non credono, perché l’oratorio è un patrimonio per tutti i ragazzi di Montegranaro.

Luca Craia

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