mercoledì 29 luglio 2015

Il silenzio dopo le accuse di Sel. Manovre nel buio o conferma?



È passata quasi una settimana dalla pubblicazione delle ultime accuse, in ordine cronologico, di Sel nei confronti della maggioranza di cui fa parte. Sono accuse pesantissime quelle lanciate prima da Eros Marilungo, poi dal coordinatore Giuseppe Viozzi e infine ancora da Marilungo che ha precisato e rincarato la dose. Sono accuse che, al netto di numeri e politica per addetti ai lavori, parlano di una sostanziale mancanza di confronto, di un decisionismo al vertice (quello che abbiamo sempre sospettato, ricordate la favola dei tre galletti di un anno fa?), dell’assenza di comunicazione, di un rispetto tra colleghi latitante. Praticamente Sel accusa la maggioranza a cui appartiene di mancanza di democrazia.
Non è un’accusa da poco, non è un’accusa alla quale si possa decidere di non rispondere, da non considerare, da lasciar correre tanto non è grave. Invece è grave, e molto, e mi pare ancor più grave il silenzio che ne è seguito. Si, c’è stata la reazione come al solito sguaiata e fuori misura del vicesindaco che, invece di controbattere punto per punto ha preferito correggere (sbagliando) l’ortografia. Ma una voce a confutare quanto affermato da Sel non si è sentita. E da una settimana regna il silenzio più assoluto. Cosa vuol dire?
Se ci capisco qualcosa di politica mi viene da pensare che si stia cercando di ricucire. Potrei sospettare che, zitti zitti, tomi tomi, si stia mediando per evitare che Sel si sganci definitivamente dalla maggioranza e crei quel tanto ventilato e temuto gruppo autonomo che sancirebbe, di fatto, la sua uscita definitiva dallo schieramento che regge Ediana Mancini. Considerando anche gli uomini, questo è possibile. Viozzi, ad esempio, è uomo da trattativa, appartiene alla vecchia cultura della politica fatta anche di compromessi improbabili, di marce indietro inspiegabili, la politica del tutto è possibile. È quindi pensabile che si stia trattando, nonostante il veleno sputato e le cattiverie del vicesindaco che non perde occasione di dimostrare la sua inadeguatezza al ruolo.
Ma un accordo, a questo punto e dopo quanto si è detto, come lo spieghiamo? Con la fede nel progetto? Suvvia, il progetto iniziale, quello sbandierato in campagna elettorale, non è realizzabile né mi pare ci sia la volontà di realizzarlo. È stato già contraddetto, tradito se vogliamo, in più punti. Sarebbe difficile darci a bere la favola del bene comune superiore. Allora, questo silenzio? Forse da parte di Sel si sta zitti semplicemente perché quello che si doveva dire lo si è detto e ora si aspetta una risposta. E questa risposta, finora, non c’è stata. Perché questa risposta deve essere pubblica, la gente, i cittadini, gli elettori, hanno il diritto di sapere, di essere informati. Queste diatribe non sono un teatrino a cui assistiamo d’estate al fresco, sono un dibattito politico importante tra i nostri rappresentanti e dobbiamo essere tenuti al corrente delle evoluzioni. Non si faccia affidamento sulla scarsa memoria perché, per quanto mi riguarda, farò del tutto per tenerla vigile. Ora i Montegranaresi vogliono risposte. Perchè Montegranaro, dopo oltre un anno, non è affatto ripartita e Sel ha iniziato a spiegarcene le ragioni.

Luca Craia

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