mercoledì 1 luglio 2015

Beverati ammazza il Veregra Street e propone il turismo delle scarpe.



Ancora non riusciamo a guardare avanti, a ragionare diversamente. Ancora abbiamo questa mentalità antiquata e, consentitemi, gretta che non ci fa produrre idee diverse da quelle trite e ritrite e, alla fine, ormai superate che ci hanno portato fin qui. Quando l’assessore al turismo punta tutto sulle scarpe in un paese dove la produzione, nel giro di pochi anni, si è più che dimezzata capiamo che non c’è prospettiva, che non c’è progettualità, che non c’è possibilità di progredire fintanto che siamo guidati da questi uomini.
Beverati punta sulle scarpe. Non punta sul turismo culturale, ragionando sulla rete di siti di interesse mondiale che si potrebbe creare con i tesori locali. Punta a chiamare gente di tutto il mondo, udite udite, a comprare le nostre scarpe. È un’idea da Nobel, davvero. Il nostro assessore al turismo ci fa capire che, almeno per un po’, di turismo non vivremo dalle nostre parti, e che i trentatré trentini che entrano a Montegranaro senza neanche trotterellare granchè lo scorso fine settimana, oltre a essere costati dei soldi (aderire a Noi Marche non è gratis), non significano nulla se non si riesce a produrre un’offerta che porti un flusso costante. E con le scarpe la vedo dura, ma dura un bel po’.
E poi la perla delle perle: Beverati vuole ridurre la spesa per Veregra Street. L’unica cosa che davvero funziona a Montegranaro, l’unica che porta gente, turisti, quelli di cui un assessore al turismo dovrebbe occuparsi, lui la vuole ridimensionare. Non lo capisco, l’architetto. Certo, ci sono cose che si possono rivedere, ci sono correzioni da fare, ma se riduciamo tutto a un contenimento di spesa non abbiamo proprio capito nulla. Beverati ha dato direttive politiche, per l’edizione appena conclusa, sbagliate, pericolose, dannose e ancora è lì che prende a martellate l’unica cosa che porta gente a Montegranaro.
Io credo che Comuni più lungimiranti del nostro farebbero carte false per avere Veregra Street a casa loro. È il secondo festival più importante d’Italia in questo settore e va potenziato, non ridotto. Giuseppe Nuciari, il direttore e ideatore del festival, va sostenuto e non mortificato. Cosa vuole fare, Beverati? Costringere Nuciari a spostarsi altrove, portandosi dietro tutto il meccanismo di Veregra Street? Popsophia non ha insegnato niente? E se Nuciari si stanca davvero e se ne va, a Montegranaro che facciamo? Il festival internazionale delle scarpe? Così ci facciamo copiare dai Cinesi pure quello?

Luca Craia

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