venerdì 12 giugno 2015

Montegranaro non ha un’opposizione?




Sono rimasto sconvolto dall’ultimo Consiglio Comunale. Ho assistito alla pantomima della politica di vecchio stampo, alla messa in scena del copione scritto dal vecchio regime, al ritorno della balena bianca, al volemosebbene istituzionalizzato.
La discussione sulla Tari, in realtà, si è svolta come doveva, con Sel che finalmente prende una posizione un po’ meno prona, con Lucentini e Gismondi che portano avanti il discorso iniziato fuori dal Consiglio nei giorni scorsi e col Movimento 5 Stelle che dice la sua col nuovo Consigliere Pirro fresco di surroga. Alla fine, comunque, tutto approvato senza scossoni.
La parte interessante, invece, è venuta verso la fine, con la discussione della variante al PRG che tanto somiglia a quella variante “Bisacci” rigettata qualche mese fa ma che doveva essere approvata. Che dovesse essere approvata siamo tutti d’accordo, in quanto del tutto regolare. Così com’era regolare quella precedente che, invece, fu bocciata. E qui viene il bello.
Perugini esordisce dicendo che l’ora è tarda ed è meglio non leggere il dispositivo. Ovviamente tutti d’accordo. Evidentemente hanno sonno. O no? Perugini spiega che la variate è da accettare perché del tutto in regola coi parametri di legge. Sacrosanto. Non spiega, però, perché quella di Bisacci, che pure era in regola e godeva del placet dell’Ufficio Tecnico, sia stata rigettata.  E nessuno glie lo domanda, e questa è la cosa più curiosa. Anzi, Perugini chiede di non guardare al passato E lo ottiene. Si ha la netta impressione che si stia giocando a camminare sulle uova, facendo bene attenzione a non romperle. La maggioranza non vorrebbe mai trovarsi di fronte un nuovo contenzioso. L’opposizione di Gismondi ha tutto l’interesse ad approvare la variante anche perché la richiesta è fatta da persone riferibili a quell’area politica. I Cinquestelle si astengono e non si capisce il perché, forse per dimostrare che fanno opposizione (mentre poco prima hanno dimostrato il contrario, ma poi ci torno). E Sel, che nel caso Bisacci aveva preso botte da orbi, costringendo Eros Marilungo a rimettere le deleghe e a dimettersi da capogruppo, non fa una piega. Marilungo stesso interviene per la dichiarazione di voto dicendo che va tutto bene. Certo che va tutto bene, ma perché non chiede lumi sulle differenze tra questa e la variante per la quale è stato politicamente malmenato? Perché Perugini e Ubaldi hanno chiesto di non guardare al passato? Al passato, invece, bisognerebbe guardare un po’ più spesso.
Capitolo a parte per le surroghe e i rinnovi dei CDA delle partecipate. Gaudenzi va alla Farmacia Comunale uscendo da un fianco a tutti. La sua nomina è stata decisa in una riunione ristretta e gran parte della maggioranza non è era nemmeno al corrente. Sarà forse l’ultima rata del costo della nomina a Presidente della Provincia di Perugini a favore di Ubaldi che, così, mette al proprio posto un’altra pedina.
Poi si surroga la Strappa alla Casa di Riposo. La maggioranza nomina Cameli, persona sicuramente irreprensibile ma uomo di partito e, soprattutto, di Perugini. Viviamo Montegranaro suggerisce non troppo convintamente il nome di Basso (uno dei tanti Basso che abbiamo a Montegranaro) e, udite udite, il Movimento 5 Stelle propone il nome di Anna Maria Vecchiola. Nulla da dire sulla caratura della persona e sulla sua onestà. Ma certamente non mi pare consona agli ideali dei pentastellati. Soprattutto non pare nuova e svincolata politicamente. Anna Maria Vecchiola fa parte di un importante potentato economico, la sua famiglia è molto legata al gruppo di Ubaldi (lo stesso Gaudenzi ha rapporti di lavoro con i nipoti della Vecchiola), è presidente dell’Archeoclub e collabora in maniera più che fitta con l’amministrazione Mancini.
Perché i Cinque Stelle abbiano scelto lei piuttosto che qualche altro cittadino o qualche proprio esponente non si capisce. Forse volevano mettere in difficoltà la maggioranza proponendo e facendo bocciare una candidatura vicina a Sindaco e Vicesindaco? Può darsi ma, se così fosse, saremmo di fronte a logiche da prima repubblica, da democrazia cristiana. Se questo è il nuovo, tanto vale tenersi il vecchio. Fatto sta che, a questo punto, l’opposizione chi la fa?

Luca Craia

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