venerdì 9 gennaio 2015

Calepio: cronaca di un disastro annunciato.



Non è una novità che l’affare “Calepio Scavi” sia stata la pagina più nera della storia della politica montegranarese. Un’operazione sulla carta geniale, perché dava l’opportunità al Comune di realizzare a costo zero (sempre sulla carta) opere di grande rilievo e, come contropartita, si dava al partner un tornaconto economico importante ma che non gravava sulle casse comuni. Ma non è stato così e anche questa non è una novità.
Sappiamo tutto, ormai, o quasi della vicenda: sappiamo chi sono i responsabili, sappiamo di quanta leggerezza sia stata utilizzata, sappiamo che le conseguenze le pagheremo, noi cittadini montegranaresi, per i prossimi lunghi anni, con bilanci fortemente penalizzati, con capacità di spesa ridotta, con una crescita del Comune bloccata. I responsabili sono noti, dicevo, ma siedono tranquillamente in Consiglio Comunale, arringano, diventano determinanti, sostengono la maggioranza che, invece, dovrebbe rifiutare ogni sostegno da parte di chi ha massacrato politicamente Montegranaro.
Non per fare dietrologia ma solo un’analisi della vicenda; che la Calepio avrebbe fatto la fine che ha fatto lo si sapeva. Io lo sapevo, possibile che chi di dovere ne era all’oscuro? All’epoca ero molto lontano dalla politica attiva, lavoravo come area manager commerciale gestendo una zona geografica molto vasta che mi portava a stare lontano da Montegranaro e ad avere pochissimo tempo a disposizione per occuparmi come avrei voluto delle faccende del paese. Ma ricordo molto bene, parlo del 2004, che molti miei clienti del settore edile mi chiedevano se davvero a Montegranaro fossimo diventati così matti da fare affari con la Calepio. Me lo dicevano clienti geograficamente vicini ma anche lontani, uno addirittura mi telefonò apposta da Campobasso. Quindi tutti sapevano com’era messa la Calepio. Perché i nostri politici di allora (che poi, in tanti, sono quelli di ora) non erano a conoscenza delle difficoltà della ditta bergamasca? Erano state prese informazioni? Perché nessuna precauzione (fidejussioni, cauzioni)?
Certo, ora è inutile piangere sul latte versato. Ma conoscere le responsabilità reali sarebbe opportuno e corretto nei confronti dei cittadini. E, soprattutto, i responsabili già noti e conclamati, abbiano la decenza di fare uno, due, dieci passi indietro, allontanarsi dalla scena politica se non altro per una questione di dignità. La stessa dignità che dovrebbe impedire a chi ci governa oggi di accettare qualsiasi tipo di aiuto politico da queste persone.

Luca Craia

Nessun commento:

Posta un commento