martedì 1 aprile 2014

Renzi, Napolitano e il fascismo reale



Vorrei capire perché questa urgenza di mettere mano alla Costituzione. Vorrei capire perché questa necessità di demolire il sistema parlamentare che ha garantito la democrazia in Italia per settant’anni.  Vorrei capire perché si ritiene di risolvere i problemi economici del Paese limitandone la rappresentanza democratica. Perché è questo che Renzi, con la santa benedizione di Napolitano, sta cercando di fare: smantellare pezzetto pezzetto quel poco che è rimasto di rappresentanza diretta del cittadino. Abolendo le province ma lasciandole praticamente in vigore senza pera però dare la possibilità ai cittadini di eleggere i propri rappresentanti. E abolendo il Senato, facendolo diventare uno scatolone dove piazzare l’amico dell’amico. Profumatamente pagato.
Renzi e Napolitano propongono una riforma estremamente peggiorativa del livello di democrazia del Paese e lo fanno contando sul voto di un Parlamento di nominati dai partiti, non eletti dal Popolo. Invece di riformare l’Italia aumentando la rappresentatività e la democrazia si tenta, subdolamente e col pretesto di un presunto quanto fittizio risparmio economico, di creare un’oligarchia politica e partitica che non riusciremo più a scardinare qualora riuscissero nel loro intento. Il fascismo ha molte forme, alcune violente, altre subdole e insidiose. Noi Italiani ne siamo gli inventori e stiamo dimostrando di conoscere molto bene la nostra creatura.

Luca Craia

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