giovedì 27 marzo 2014

Il Comune non è un’azienda



Curioso il concetto espresso dall’ex assessore Lucentini a proposito del Comune sul Corriere Adriatico di ieri. Lucentini paragona la cosa pubblica locale ad un’azienda e si stupisce di come ci siano, almeno sulla carta, ben cinque compagini pronte a prenderne le redini nonostante si pensi navighi in cattive acque finanziariamente parlando. Ne deduce, Lucentini, che in realtà tale azienda non sia davvero in così cattive acque. Deduzione secondo me sbagliata. Come si diceva una volta in filosofia, nego maiorem, ergo nego consequentiam.
Il Comune non è un’azienda, caro Mauro. È tutt’altra cosa. E forse è proprio per il fatto che ci siano persone che si occupano di amministrarlo che lo considerino tale che ora il bene pubblico è ridotto come è ridotto. La situazione finanziaria, checché se ne dica, è disastrosa. Non irrimediabile, intendiamoci, ma molto preoccupante. Non essendo però, il Comune, paragonabile ad un’impresa privata, ma essendo lo stesso bene pubblico al quale sono legati i destini dei cittadini, giocoforza è naturale che alcuni cittadini, in questo caso tanti, si mettano a disposizione per cercare, ognuno con la propria cultura, mentalità, progettualità, di mettere rimedio ad una gestione che dura da anni e che ha prodotto i risultati che ben vediamo.
Sarebbe invece opportuno, finalmente, un’ammissione di responsabilità da parte di chi ha amministrato Montegranaro negli ultimi anni. E non per giustizialismo, solo per giustizia, per chiarezza. Perché, anche ammesso che si possa tornare a proporsi all’elettorato dopo i disastri combinati, sarebbe auspicabile prenderne coscienza in modo di dare almeno la tranquillità all’elettore che certe scelte scellerate non si faranno più.

Luca Craia

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