giovedì 13 febbraio 2014

La fine del mondo



Erano le 7 e 35 di sera quando la musica del Tg1 interruppe la trasmissione di Carlo Conti e la faccia di Giorgino fece capolino dal televisore, più pallida e smunta del solito, per annunciare che da lì a tre giorni ci sarebbe stata la fine del mondo. Si aprirono così i tre giorni più strambi della storia, anche perché dopo quelli non ce ne sarebbero stati altri.
I prudenti in auto toccarono i 200 all’ora.
Quelli che andavano sempre veloce si schiantarono.
I sinceri cominciarono a mentire, ma non se ne accorse nessuno.
I mentitori cominciarono a dire la verità e presero un sacco di botte.
Gli sfaticati si misero a lavorare e fecero un sacco di danni.
I mariti fedifraghi tornarono dalle mogli con la coda tra le gambe.
Le mogli tradite andarono finalmente a letto col postino e i mariti le trovarono nel mezzo dell’amplesso.
Le vergini persero la verginità in massa, e parecchie volte.
Quelli a dieta svaligiarono i supermercati.
I ladri restituirono la refurtiva.
I  derubati regalarono la refurtiva ai poveri.
I poveri la rivendettero ai ladri.
I pescatori andarono a sciare, gli alpinisti a nuotare ma annegarono.
I peccatori andarono a confessarsi e non trovarono il prete.
I politici corrotti si pentirono e confessarono tutto.
I politici corrotti confessarono tutto e furono perdonati.
I politici corrotti furono perdonati e poi lapidati sulla pubblica piazza.
Gli sfaticati vennero a pulire quello che restava dei politici corrotti.
I soldati disertarono in massa e finalmente ci fu la pace nel mondo.
I dittatori diedero la libertà ai loro popoli.
I popoli liberati impalarono i dittatori.
Gli ex fumatori ripresero in massa a fumare.
E il mondo finì così, in un’immensa nube di fumo di sigaretta.

Luca Craia

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